Il Presidente Paolo Costa risponde alle affermazioni del Sindaco apparse oggi sulla stampa

E' evidente che il Sindaco impegnato a Joannesburg ha perso qualche battuta del dibattito parlamentare.
Al Senato è entrata la "sua" mozione Casson come atto di sindacato ispettivo del Parlamento sugli atti del Governo che avrebbe dovuto escludere la soluzione Contorta ed evitare procedure sollecite e ne è uscito, come era giusto, un " ordine del giorno", una raccomandazione che sta al Governo raccogliere, che dice di confrontare in sede di VIA tutte le soluzioni (esattamente quanto previsto dal Decreto della Capitaneria di Porto che il Comune ha impugnato!) di farlo in 120 giorni (esattamente la tempistica prevista dalla legge obiettivo) e di  realizzare la soluzione prescelta nel più breve tempo possibile….utilizzando la normativa vigente (se c'è una procedura più rapida della legge obiettivo, ben venga!).

Nel frattempo si vuole rassicurare il Sindaco che l'Autorità portuale ha ben chiara la strategia da seguire per garantire al Porto, alla rinascita di Marghera che dal porto dipende, e alla economia dell'area metropolitana e del NordEst  una strategia di sviluppo sostenibile e di lungo periodo. Una strategia che il Sindaco, se al momento non le pare tale, dovrebbe avere la pazienza di analizzare in dettaglio, senza farsi condizionare da analisi superficiali e ragionamenti per desideri che possono condurlo in errore (la strategia nordamericana che lui cita contro il gigantismo, per fare un esempio, riguarda tutte le navi che esigono pescaggi profondi, cioè tutte le navi ma non quelle da crociera ; nessuno intende scavare canali al modo disastroso degli anni '70 ma facendo tesoro di quegli errori e in un contesto idraulico che, dopo il MoSE, non ha più niente a che fare con quello di quegli anni; etc.) Si è sicuri che vi potrebbe trovare elementi utili per impostare quella strategia di ricostruzione della base economica di Venezia non più solo affidata al turismo che anch'egli dice di voler perseguire.

Da ultimo, si prende atto che il Sindaco non ravvisa più l'urgenza di metter fine alla "emergenza" del passaggio delle grandi navi davanti San Marco. Quella per la quale aveva Lui proposto il "gattino cieco" di un immediato spostamento della crocieristica a Marghera e quello, altrettanto cieco, delle drastiche limitazioni di traffico che rischiano di penalizzare il settore nel 2015. Anche qui suggeriamo di non muoversi a zig zag e quindi, anche se adesso pare accantonata  la frenesia di rispondere a una opinione pubblica mondiale che si è fatto di tutto per disinformare, confermare l'impegno ad eliminare al più presto la "sproporzione disarmonica" tra le grandi navi e il contesto storico del costruito veneziano.

San Marco si può liberare dalle grandi navi, senza uccidere la crocieristica, senza mettere in crisi il resto del porto e Marghera e magari  contribuendo al recupero morfologico della laguna centrale: obiettivo complesso, ma perseguibile con l'onestà intellettuale e la buona volontà di tutti.

Paolo Costa


AL “PORT OF VENICE “NAPA E PIATTAFORMA OFFSHORE SCATENANO IL DIBATTITO

napa02 Bernardo “ E’ un teorema ancor tutto da dimostrare”

Il NAPA  che nasce con l’obiettivo di armonizzare ogni attività dei quattro porti storici  oltre ai cosiddetti “minori” appartenenti ai tre stati membri dell’UE (Italia, Slovenia e Croazia) che potesse tornare utile alla portualità alto adriatica nel difendere la sua posizione competitiva  rispetto ai gateway portuali europei concorrenti e il progetto di piattaforma offshore (termina petrolifero, container e porto rifugio dotato di gru di ultima generazione Ship-to-Shore)  sostenuta dal presidente dell’Autorità Portuale di Venezia prof. Paolo Costa, infiammano il dibattito sia a livello politico che imprenditoriale.

napa03 All’affollato  meeting ,aperto al pubblico, alle associazioni di categoria e agli operatori del trasporto di tutto l’alto Adriatico,  organizzato dall’Intenational Propeller Club Port of Venice presso l’hotel Best Western di Mestre,sono emerse  luci ed ombre su un progetto faraonico da oltre 3 miliardi di euro che tuttavia potrebbe rappresentare, quando e se realizzato, l’unica “rotta” percorribile per alimentare quel grande “multi porto”  con gestione coordinata dell’Europa sud orientale.

“Tra postulati, incognite, costanti e variabili il progetto NAPA e la piattaforma offshore ( 45° 17’ N e 12° 30’ E ) rappresentano un “teorema” ancor tutto da dimostrare non tanto dal punto di vista progettuale quanto dall’impatto che potrà avere nel mondo dello shipping – ha affermato aprendo i lavori Massimo Bernardo presidente del “port of Venice” – L’ultima parola spetta infatti alle grandi compagnie di navigazione oggi veri protagonisti e decisori  del traffico mondiale”. A fronte di un sempre maggiore “gigantismo navale”e di un prevedibile aumento dell’interscambio commerciale i porti dell’alto Adriatico debbono proporsi come un grande unico gate marittimo (n.d.r. “multi porto” lo definisce il progetto dell’AP di Venezia ) nel quale la piattaforma offshore al centro del Golfo di Venezia ( 4,2 km. al largo della bocca di porto di Malamocco)  dovrebbe fungere da catalizzatore per full container ( n.d.r. “Mama Vessel” e petroliere di grande stazza mentre sbarco e imbarco – senza rotture di carico assicura il relatore – avverrebbero grazie ad un servizio feeder con navette già progettate  che trasporterebbero  nei porti di destino i milioni di  container previsti per il 2030,(ndr Dai risultati del “NAPA Development Potential Scenario 2030 del MDS Transmodal si legge che le variazione del mercato prevedono per i porti del Nord Adriatico + 227% – per raggiungere i 5.9 MTEU nel 2030; una crescita della quota di mercato europea del Nord Adriatico dal 5,5% all’11,3% mentre i porti del nord Europa mantengono il 55% delle quote di mercato, ma il sistema di trasporto europeo risulta più bilanciato)  stoccati in “cassette” (n.d.r. ogni “cassette” delle dimensioni di 58x 26x 5,75 metri, porta fino a 384 TEU)   stivate nella “navetta” semiaffondante  portachiatte di tipo lash. Un progetto ambizioso che tuttavia non ha mancato di suscitare tra i tanti imprenditori dei vari porti interessati alcune perplessità sia dal punto di vista tecnico che economico dopo la brillante relazione del dr. Stefano Bonaldo dell’Autorità Portuale veneziana in sostituzione del presidente Paolo Costa, assente  per improvvisi, inderogabili impegni. In realtà nella lunga relazione che con grafici e slides ha spaziato dallo scenario marittimo globale e le strategie della UE passando per le “scelte necessarie oggi per garantire il futuro del NordEst : l’Europa ha già scelto per noi; il Sistema NAPA : un multi porto alla radice dei corridoi essenziali europei; la strategia alto adriatica in tre passi fino al contributo del sistema offshore-onshore alla strategia alto adriatica di sviluppo, si dimostra solo come con la realizzazione di questo grande progetto si possano contrastare i grandi porti del northern range dando all’Adriatico un nuovo, grande ruolo e opportunità per l’Europa.

napa01 In particolare – ha affermato Bonaldo  riferendosi al porto di Venezia – “ il sistema offshore-onshore  non è un porto tradizionale di transhipment ma è un sistema disegnato in modo da poter massimizzare velocità di scarico/carico delle navi oceaniche e minimizzare i tempi di riconsegna la terra; svincolare la banchina dalle operazioni di riordino, controllo, deposito e rispedizione dei contenitori e trasferire subito  il container in aree retroportuali, spesso distanti Km. dalla costa, per raggiungere superfici di stoccaggio e nodi logistici adeguati, pratica  questa condivisa  dagli  operatori portuali più efficienti”.

Nuovi e rivoluzionari  scenari, dunque, che lasciano ancora molti dubbi. “In un momento così difficile per la nostra economia – ha concluso il presidente Massimo  Bernardo  – nel quale si registra quasi quotidianamente con la delocalizzazione la fuga  delle nostre aziende verso Paesi più accoglienti dal punto di vista fiscale e del costo della manodopera, la desertificazione del tessuto produttivo di casa nostra appare nettamente in rotta di collisione con lo stretto rapporto che i nostri porti dovrebbero sostenere con proprio hinterland di riferimento. In questo contesto tante sono le voci che denunciano le varie situazioni da quella di Assoporti a quella di Federagenti e Fedespedi: ognuno continua per la propria strada non riuscendo a fare sintesi comune in quel complesso “cluster” fatto di infrastrutture, strutture, vettori, imprese di servizi ecc. che dovrebbero operare all’unisono e a livello sistemico in quella tanto evocata “coopetition” (concorrenza e competitività) vero punto focale del progetto NAPA”. 


Assemblea del Port of Venice

All' Assemblea del Port Venice : dalle crociere al commerciale l’incerta rotta del porto di Venezia

 

La crisi del porto

All' Assemblea del Port of Venice il tema principale discusso, ed i programmi degli incontri per il prossimo anno sociale intendono focalizzare lo stato di crisi dello scalo lagunare, sia nel comparto commerciale che in quello passeggeri, a causa delle recenti restrizioni imposte dal governo sull' accesso alle navi da crociera e dai prossimi lavori per il completamento della posa delle paratie mobili del MoSe che comporteranno l' interdizione alla navigazione alle due bocche di porto di Lido S. Niccolò e di Malamocco per lunghi periodi con gravi disagi al traffico marittimo.

Da tali premesse il Port of Venice ha deciso di sviluppare gli incontri del prossimo anno sociale sui tre seguenti filoni :

Grandi infrastrutture, logistica e la crisi del porto di Venezia.

Questa é l' indicazione che i Soci del Club hanno dato nel corso della recente Assemblea, svoltasi all’ hotel Bologna Best-Western di Mestre, sintetizzata dalla parole del Presidente Massimo Bernardo : "Mentre il porto sta perdendo navi e traffici gli operatori  vogliono  sapere quale sarà il destino del porto alla luce dei grandi progetti del Porto offshore, delle reti TEN , di quelli relativi all’alta velocità, dell’escavo del nuovo canale Contorta Sant’Angelo per il traffico passeggeri  e del ruolo dell’aeroporto Marco Polo come terzo gate intercontinentale italiano”.

Argomenti che saranno sviluppati nei prossimi cinque incontri programmati nei prossimi mesi del 2014, che intendono individuare i fattori di crisi che penalizzano lo sviluppo della portualità lagunare veneta con particolare riguardo alla difficile situazione finanziaria del porto di Venezia.

A Febbraio sarà affrontato il tema del posizionamento del porto veneziano rispetto ai porti concorrenti dell’Adriatico e del Mediterraneo con un interclub che vedrà presenti i porti di Ravenna,Chioggia, Venezia,Monfalcone, Trieste, Capodistria e Fiume con i rappresentanti di Confitarma, Federagenti e Fedespedi.

A Marzo si parlerà invece del ruolo dell’aeroporto di Venezia nel’ambito del sistema aeroportuale del nord est e delle varie problematiche del traffico sia merci e passeggeri rispetto alla crescente domanda di voli di linea e lowcost.

Seguirà in Aprile un ulteriore incontro sui problemi del porto, con particolare riguardo allo stato di crisi ed alla produttività delle varie imprese terminalistiche che operano in porto e alla loro specializzazione nell’ambito di quel virtuale range del sud Europa denominato NAPA.

Temi che, nell' attesa della riforma della legge sull’ordinamento portuale, riflettono il profondo disagio di tante categorie di lavoratori e imprenditori oggi preoccupati per l’assenza di una chiara strategia che riporti la portualità tra i fattori di sviluppo dell’economia veneziana del Veneto e nazionale

 

http://www.informare.it/news/gennews/2013/20131755-Propeller-Club-Venice-chiarezza-futuro-portualita-lagunare.asp

http://www.ilnautilus.it/news/2013-11-14/assemblea-del-propeller-club-port-venice-dalle-crociere-al-commerciale-l%E2%80%99incerta-rotta-del-porto-di-venezia_18488/

http://primo-magazine.blogspot.it/2013/11/propeller-club-port-venice-come.html

 


Crociere e grandi navi a Venezia

                                                                           COMUNICATO  STAMPA

Interclub Propeller Port of Venice  e Lions  per  difendere  il traffico crocieristico :

Le “grandi navi ? Un affare per tutti” !

Non costosissime “dighe mobili” ma una indistruttibile, virtuale barriera per salvare Venezia e la sua laguna, stavolta non dalle acque alte ma dall’estromissione del traffico crocieristico dalle banchine della Marittima nel centro storico della Città.

Questo, in estrema sintesi, quanto è emerso dall’interclub    organizzato dall’International Propeller Cub Port of Venice  e dalla Venezia  Terminal Passeggeri con  i Lions della provincia di Venezia. Tema dell’incontro : Cruising : “ core business”  dell’economia marittima veneziana”, in realtà una concreta radiografia a tutto campo di un settore in sensibile crescita che colloca il porto veneziano come primo “home port” mediterraneo delle più prestigiose compagnie di crociera.

Ma qual è  il destino del porto crociere se la Città tutta , con enti ed associazioni imprenditoriali e culturali non si schiererà al fianco del suo sviluppo ?

“Il problema  non è “Crociere si o crociere no a Venezia ma “ Quale Venezia per gestire l’economia marittima e il suo traffico crocieristico per salvare , in un così grave momento di crisi economica ,i tanti posti di lavoro tra diretto ed indotto generati da questo comparto”? Provocatoriamente Massimo Bernardo presidente del  Port of Venice nella sua relazione introduttiva ha puntato dritto al cuore del problema: “Il vero obiettivo, quando altri porti a noi vicini fanno a gara per rubarci questo prezioso traffico,  è quello di individuare nuovi percorsi per integrare sempre più il porto alla Città non creando come oggi avviene  “un’isola nell’isola” ma un “inscindibile unicum” che rappresenti il vero punto di forza per lo sviluppo di quell’economia del mare che da sempre, tra luci ed ombre, alberga nel dna della nostra Città e del suo popolo”.

Nel corso dell’incontro, dopo la brillante relazione dell’AD del terminal Passeggeri Roberto Perocchio che ha illustrato i cospicui investimenti per la realizzazione delle nuove strutture della Marittima e l’impegno per rendere sempre più ecosostenibile l’ormeggio delle grandi navi in Marittima con  il nuovo sistema di approvvigionamento elettrico da banchina (cold ironing) , è stato il rappresentante dell’Autorità  Marittima  Com.te  Mollica ad illustrarle nuove ordinanze per  l’attività di controllo sul transito delle navi in Bacino San Marco a seguito delle decisioni  scaturite, dopo l’incidente della Costa  Concordia, dai ministri per le Infrastrutture  Passera e da quello dell’Ambiente Clini  oltre a quella che riguarda i controlli sui carburanti a basso impatto ambientale  prescritti per  la navigazione e l’ormeggio nelle acque lagunari.

Ma a dare il quadro complessivo dello “stato dell’arte” delle tante problematiche che hanno investito il settore e che recentemente hanno dato vita a pubbliche  manifestazioni mirate a contrastare il passaggio delle navi da crociera per il bacino di San Marco , è stato il portavoce dell’Autorità Portuale Stefano Nava  che ha indicato le “rotte” perseguite dall’ente che governa lo sviluppo del porto, ipotesi progettuali  queste  ora all’attenzione degli enti pubblici competenti.

Sul rapporto tra la domanda di nuove costruzioni e l’attività di Fincantieri il presidente dell’International Propeller Club di Monfalcone , ing. Maschio , dopo aver fatto   un’ampia analisi del mercato mondiale del settore ha ricordato pregi e problemi dell’industria cantieristica italiana alla luce di una sempre più agguerrita concorrenza dei paesi asiatici. Di particolare interesse la relazione del direttore dell’Associazione Industriali di Venezia Nelson Persello il quale ha ricordato quanto sia importante il rapporto tra il mondo produttivo veneto e lo sviluppo del traffico crocieristico soprattutto in relazione alla realizzazione delle nuove strutture per  l’imbarco e sbarco dei passeggeri fornite al Terminal veneziano ed oggi esportate in altri importanti porti europei. Rispondendo al presidente del Propeller , quello dell’Associazione culturale “Ponti sui mari” Iva Scarpa si è soffermata sull’importanza del “transit cruising”  per l’economia cittadina. 

“Qual è l’incidenza per la realtà cittadina   di avere un così importante   traffico crocieristico a Venezia ?- si è chiesta la relatrice –

 E’ a questa domanda che bisogna rispondere quando sembra che un così prestigioso business non sia condiviso ed apprezzato da tutta la Città che in questi ultimi mal sembra sopportare il passaggio delle grandi navi e quella “invasione”  organizzata di crocieristi  spesso orientati su un’unica destinazione, per quanto unica, Piazza san Marco.

Ma la vera Venezia  è oltre la Piazza, il luogo più prestigioso, e non solo in celebri campi, calli e campielli ma nel suo ambiente naturale :la Laguna.

Un “unicum” totalmente sconosciuto nella sua totalità, ma ipersfruttato in alcune sue entità .

Il “ transit cruising”, coordinato da un’unica “governance” ,  rimane il più importante veicolo , anche per i suoi numeri, per la Città e la compagnia di navigazione, per dare un valore aggiunto alla crociera che non deve considerare il terminal veneziano esclusivamente il porto di partenza o di arrivo ma l’inizio di un nuovo percorso nell’essenza di quanto la Città di Venezia e la sua laguna da sempre sanno  offrire. Un percorso che altro non dev’essere che il frutto della più stretta collaborazione tra tutti i soggetti, pubblici e privati, economici, associazionistici, culturali ecc. che la animano quotidianamente”. A nome di tutti i Lions  invitati al meeting  il presidente di zona prof. Barnaba ha espresso il massimo apprezzamento per  questa iniziativa  congressuale assicurando l’impegno dei clubs  per far conoscere le importanti ricadute economiche e culturali che il traffico crocieristico genera nell’area veneziana. 


Crociere e turismo crocieristico – Interclub Propeller e Lions veneziani

Cruising : “core business” dell’ economia marittima veneziana.

5 aprile 2012

ore 18.30 V.T.P. Magazzino 103 Stazione Marittima

Da quanto emerso nel corso del Sea Trade Conference di Miami e da indagini di mercato presentate da alcune importanti compagnie di navigazione, si prevede un incremento degli scali nel porto veneziano e del numero di coloro che scelgono la crociera come vacanza.

Pur capendo le istanze di quanti sono contrari al passaggio delle grandi navi per il bacino di San Marco non va tuttavia sottovalutato che, in un momento di crisi economica così pesante, la città  può rischiare l’esclusione da importanti rotte mediterranee, con incalcolabili perdite sia dal punto di vista economico-occupazionale proprio quando sono in programma importanti investimenti per attirare nuove compagnie di navigazione in Città.

Con queste premesse il Propeller Club Port of Venice ha organizzato per Giovedì 5 aprile, presso il foyer  della Venezia Terminal Passeggeri Magazzino 103 Stazione Marittima, alle ore 18.30 un l’interclub al quale parteciperanno i Lions della provincia di Venezia.

Un appuntamento quindi per analizzare la situazione in vista delle decisioni che saranno prese in merito alla transitabilità delle navi da crociera per il bacino di san Marco, scelte che potrebbero penalizzare pesantemente questo particolare traffico che ha fatto del Porto di Venezia il primo home port del Mediterraneo.

Invitati come relatori, oltre ovviamente ai rappresentanti degli Enti Locali ed al Presidente  Sandro Trevisanato e all’ A.D. di VTP Roberto Perocchio , quello dell’Autorità Portuale Paolo Costa, di SAVE Enrico Marchi, i presidenti  dei Lions di Venezia, di Confindustria Venezia Luigi Brugnaro, dei Propeller Club di Ravenna, Monfalcone, Trieste e Capodistria, della Fiavet Veneto Antonio Scipioni e dell’Associazione Culturale Ponti sui Mari Iva Scarpa, nonché delle Associazioni di categoria del commercio e turismo.