ASSEMBLEA 14 Ottobre 2014

La consueta Assemblea annuale del 14 ottobre u.s. ha visto la discussione dei vari argomenti proposti all’ ordine del giorno, in estrema sintesi come segue.

E' stato approvato il conto economico consuntivo ed il mantenimento della quota sociale.

Presentato ed approvato, in linea di massima, il calendario degli incontri per il prossimo anno sociale.

E' stata richiesto ai Soci di presentare le proprie candidature per le elezioni che si terranno nel maggio prossimo per il rinnovo delle cariche sociali in scadenza.


Portomarghera: “la grande scommessa” per realizzare l’europorto dell’alto Adriatico”

Un talkshow del Port of Venice  su bonifiche e riconversione dell’area industriale

platea La realizzazione del grande europorto alto adriatico passa anche per la bonifica e la riqualificazione di Porto Marghera, che si pone come area strategica  funzionale ed interfaccia del sistema offshore-onshore  del “post Mose”  , terminal d’altura che sarà collegato con vari terminali a terra e con il sistema fluviale padano-veneto e che concorrerà ad estromettere il traffico petrolifero dalla laguna di Venezia mentre a Fusina , il 31 maggio p.v., prenderà piena operatività il nuovo terminal dedicato alle “autostrade del mare” , il più moderno terminal ro-ro. ro-pax del Mediterraneo.

Con il processo di bonifica e riconversione delle aree di Portomarghera, un tempo occupate dall’industria petrolchimica e metallurgica di base, si aprono nuove, eccellenti opportunità per l’insediamento di attività di manifattura leggera, logistica integrata, chimica “verde” ed agroalimentare di qualità in una visione porto-centrica che ricerca nei porti la vicinanza al mercato . Una nuova portualità, dunque, anche  al servizio di un’area metropolitana nella quale porto, aeroporto e snodi stradali, autostradali , ferroviari e di navigazione interna sono di primo livello. Al meeting dell’International Propeller Club Port of Venice tenutosi presso l' Hotel Bologna di Mestre il talkshow sulle “Bonifiche e riqualificazione di Porto Marghera”, tema del meeting, è stato animato dagli interventi del  presidente dell’ Autorità Portuale di Venezia  Costa, dal direttore generale dell’Ente Zona Industriale di Portomarghera  Palma, dall’assessore alle attività Produttive del Comune di Venezia Farinea e dai responsabili di e-Ambiente Chiellino e Zanotto moderati dal presidente del Port Venice Massimo Bernardo. Un dibattito per rispondere ai tanti interrogativi sul futuro della zona industriale, sullo sviluppo del porto e del progetto NAPA , sulla salvaguardia dell’ecosistema ma anche sul difficile momento di transizione che migliaia di addetti stanno vivendo con preoccupazione per il mantenimento del proprio posto di lavoro in attesa di soluzioni certe e definitive sul futuro dell’area.

All’attenta platea di operatori, amministratori, possibili investitori, agli incalzanti interrogativi di Bernardo “ Dove saranno reperibili gli importanti investimenti necessari per le opere di bonifica; quali le garanzie per attrarre eventuali investimenti privati, qual è la visione strategica complessiva sull’ampia area metropolitana e quale la visione programmatoria sul breve, medio e lungo termine per lo sviluppo dell’area industriale e del porto di Venezia nell’ambito dell’ipotizzato europorto dell’alto Adriatico? altrettanto eloquenti risposte: “ Stiamo affrontando con assoluta priorità  il complesso problema  della possibile convivenza tra logistica, sviluppo industriale infrastrutture – ha esordito l’assessore comunale Farinea – anche per evitare penalizzanti speculazioni sulle aree puntando alla necessaria convivenza tra il P.A.T. e il Piano regolatore Portuale. farinea

Pensiamo ad una newco tra comune e regione per la programmazione degli interventi nelle aree (100 ha) acquisite da comune” . Da parte sua Costa annuncia i 10 punti sui quali si realizzerà la revisione del Piano regolatore portuale: il “post Mose” ; il post Legge 798/1984; il post Fusina; posto chimica di base; post reti TEN-T; post NAPA; post Decreto Clini-Passera; post Città metropolitana; post riforma legge portuale; post riattivazione Punto Franco”. Un percorso complesso per rispondere alle mutate esigenze del traffico e della salvaguardia dell’ambiente con la primaria esigenza di dover alimentare un porto che si espande su 20.450.000 mq. , 30.000 m di banchine, 163 accosti operativi, 205 km. di rete ferroviaria interna, 26 terminal merci, 7 terminal commerciali, 19 terminal in conto proprio, 8 terminal passeggeri e 2.300.000 pax/anno; 1° home port del Mediterraneo, 15.674 addetti occupati diretti e con un traffico totale di 24.411.377 tonnellate.

costa Una complessa realtà che tuttavia potrà ulteriormente essere ottimizzata nel più vasto progetto di europorto dell’alto Adriatico che Venezia con Chioggia, Trieste, Monfalcone,Capodistria e Fiume, (Ravenna ?) potrà porsi come necessaria alternativa nella portualità del sud Europa non solo al northern range ma anche tra l’est e l’ovest del Continente. Ma a che punto è il progetto di  bonifica e riqualificazione di Porto Marghera? Puntualissimi Emanuele Zanotto e Gabriella Chiellino di e-Ambiente rispondono:“Porto Marghera ha  rappresentato per l'immaginario comune il luogo della massima compromissione ambientale.
Gli strumenti legislativi (Perimentazione SIN, Accordi di Programma, Protocolli attuativi) uniti alle migliori tecnologie disponibili per la decontaminazione hanno trasformato l'area industriale in esempio di riqualificazione per il panorama nazionale e internazionale.
L'assioma dell'"inquinatore deve pagare" ha trovato la sua declinazione nell'esecuzione di alcune decine di chilometri di marginamento ambientale che evita ulteriori contaminazioni delle acque e dei sedimenti.
Stringenti limiti (più' bassi a livello europeo)  per lo scarico delle acque di processo in laguna rappresentano gli strumenti per annullare le pressioni antropiche su questo unico ecosistema, a slavguardia degli investimenti per la decontaminazione.eambiente
Oggi a P.Marghera stanno fiorendo aziende che puntano al Green attraverso processi di riconversione industriale di impianti esistenti. Bioraffineria di ENI e la bioestrazione di oli di Cereal Docks rappresentano investimenti importanti di aziende che trovano le strutture (banchine, ferrovia, autostrada) nell'area portuale.
L'industria chimica se ne e' andata ma ha lasciato la connessione con il territorio, eredita' indispensabile per il rilancio.
L'europa guarda con entusiasmo la chimica verde e la filiera food, garantendo alle aziende fondi di oltre 1,6 miliardi di Euro all'anno per finanziare l'innovazione e gli investimento. Horizon 2020 infatti e' il programma pluriannuale che ha fuso gli strumenti di programmazione del Programma Quadro e Ecoinnovation a cui soprattutto le PMI potranno accedere. Vi sono tutti gli strumenti, normativi e finanziari, per dare nuovo impulso a P. Marghera.
Ora spetta alle amministrazioni promuovere e accelerare il processo di accrescimento dell'appeal dell'area”

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Riconversioni e bonifiche a Porto Marghera

questo il tema del prossimo incontro del propeller Club port of Venice in programma per il 13 maggio, alle ore 18.30 presso l’ Hotel Bologna di Mestre, in cui si tratterà di un argomento di attualità e d' importanza strategica per lo sviluppo di quell' area su cui si prospetta una riconversione dalle vecchie attività industriali. Verranno ilustrati gli interventi necessari per il recupero delle aree a nuove funzioni.

Un incontro su un tema del giorno, dopo la firma dell’ accordo tra ENI e istituzioni locali per la cessione di oltre 100 ha in area di Porto Marghera, per fare il punto su quale sarà il possibile  futuro d queste aree e quali gli impegni necessari affinché ciò avvenga.

Ospiti e Relatori della serata saranno la dott.ssa Gabriella Chiellino ed il dott. Emanuele Zanotto di e-Ambiente.

Sono stati invitati, oltre al Presidente dell’ Autorità Portuale di Venezia prof. Paolo Costa, gli Assessori all’ Ambiente ed alle Attività produttive della Regione, della Provincia e del Comune..

Si prega di voler comuniare la partecipazione alla Segreteria ai recapiti reperibili sulla pagina contatti del sito.


Sistema Aeroportuale del Nord Est

Lo sviluppo del sistema aeroportuale del Nord Est, in particolare dello scalo veneziano, e delle strategie di SAVE, societa' che oltre al Marco Polo gestisce anche il Canova di Treviso e recentemente entrata anche nella compagine societaria degli Aeroporti del Garda é stato il tema del nostro incontro di marzo.

Un ingresso, quest' ultimo, che punta ad ampliare ulteriormente quel sistema aeroportuale del Nord Est, espandendo il bacino d' utenza su di un' importante area economica che registra un Pil tra i piu' alti d' Europa.

Camillo Bozzolo, responsabile dellopicmarzo01 Sviluppo Aviation di SAVE, ha illustrato come sia stato possibile raggiungere i risultati che lo scalo veneziano ha conquistato, in controtendenza rispetto al resto del paese, puntando allo sviluppo di collegamenti con vari altri hub dai quali e' possibile raggiungere un ampia gamma di destinazioni sparse su tutti i continenti.

Oggi sul Maco Polo operano 50 vettori, di cui 2 hanno anche base qui: AirOne e Volotea; un centinaio sono le destinazioni raggiungibili direttamente e molte altre attraverso i 16 hub collegati con l' obiettivo di facilitare i flussi di passeggeri e merci.

Ma , e' stato evidenziato, le maggiori difficolta' nello sviluppo di nuove rotte e nell' attrarre nuovi importanti vettori sono, da un lato, le difficolta' nel garantire un operativita', seppur non h24, ma piu' estesa oltre gli attuali orari di chiusura di alcuni uffici pubblici, strategici particolarmente per il traffico cargo, dall' altro la difficolta' di attrarre investimenti nel nostro paese, per le ben note carenze di certezze sul lungo termine, che lo rende di conseguenza scarsamente appetibile agli investimenti stranieri e quindi allo sviluppo di interessi economici forti che costituiscono un' importante volano per attrarre nuove compagnie.

Un eccessiva polverizzazione nel numero degli scali e degli operatori fanno del sistema aereo nazionale un sistema debole, che fatica a competere in particolare con altri scali al di fuori dei confini nazionali che rappresentano i principali competitors per il Marco Polo.

Si puo' affermare quindi che molti dei mali che affliggono il comparto del trasporto aero nazionale siano analoghi a quelli del settore marittimo derivanti da una mancate pianificazioni a livello di paese e di uno sviluppo spesso piu' politico che economico dei terminali del trasporto quali porti ed aeroporti.

L' attuale momento, che vede un rallentamento nella crescita complessiva dell' Asia, fa tornare l' interesse di molte compagnie aeree verso il vecchio continente che registra una crescita specialmente nei collegamenti poin-to-point e low cost, ma SAVE punta al continuo potenziamento con offerte su nuovi mercati, ai primi di aprile prende il via il nuovo collegamento diretto Alitalia su Tokio, un potenziale mercato che nel 2012 aveva fatto registrare circa 10.000 passeggeri dal Giappone con destinazione Venezia per imbarco su navi da crociera.

Un importante mercato quello delle crociere che fa registrare all' aeroporto veneziano 500.000 passeggeri del "fly & cruise", una movimentazione che potrebbe essere messa in crisi, con tutto l' indotto e le relative ricadute economiche, dall' incertezza derivante dal futuro delle crociere in laguna.picsave02

Sul versante cargo le 45.000 tonnellate movimentate da Venezia sono molto poco in relazione alle potenzialita' del territorio ma l' operativita' si scontra, come gia' detto, con orari limitati degli degli enti pubblici preposti ai controlli.

UPS ha 2 voli su Venezia operati con 767 e 757 mentre DHL opera con A330 e 757 ch hanno il grande vantaggio di disporre dei rispettivi magazzini fronte pista con una migliore gestione nei tempi di carico nonche, riduzione nei consumi.

I prossimi investimenti di SAVE riguarderanno i miglioramenti infrastrutturali dei servizi di pista come l' ammodernamento degli impianti luci ed altri simili interventi, non eclatanti, ma che consentiranno di migliorare l' operativita' complessiva dello scalo aumentando la fluidita' del traffico.


Il 25 marzo al Port of Venice si parla di trasporto aereo e di sistema aeroportuale del Nord Est con SAVE

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Martedì 25 marzo 2014

 

Alle ore 18.30 presso l’ Hotel Bologna di Mestre

 

Il Propeller Club Port of Venice organizza l’ incontro :

 

Venezia terzo aeroporto intercontinentale italiano

 

Relatore della serata :

 

il Presidente di SAVE Enrico Marchi

 

 

Secondo un recente comunicato IATA,  i buoni risultati dell’ ultimo quadrimestre dello scorso anno ed il positivo avvio registrato nei primi mesi del 2014 anche nel mercato aereo europeo, con un comparto Cargo che pure ha registrato una lusinghiera ripresa superando i livelli dello scorso anno, possono risentire dei recenti avvenimenti in Ucraina che, assieme ad un aumento del costo dei carburanti, ne potrebbero rallentare la crescita.

 

Per l’aeroporto Marco Polo di Venezia i primi due mesi del 2014 hanno segnato una sostanziale tenuta confermando le cifre dello scorso anno. Il contesto del mercato aereo globalizzato è però  in continuo fermento e detta  lo spostamento dei flussi tra paesi con un mercato italiano in contrazione.

Quali le strategie di SAVE per continuare a crescere nel Sistema aeroportuale Venezia – Treviso? Quali ruoli potrebbero avere i limitrofi scali di Verona, Trieste e Lubiana in un’ottica di sistema aeroportuale del Nord Est?

Nell’incertezza determinata da fattori esogeni, quali possono essere gli ostacoli in ambito locale che potrebbero impedire il decollo di questo complesso sistema aeroportuale del Nord Est? Venezia è il terzo scalo intercontinentale nazionale e per continuare a crescere deve potenziare le proprie infrastrutture, come previsto dal Piano di Sviluppo del Marco Polo.

A che punto si trovano i progetti di intermodalità nello scalo veneziano, quali sono le reali aspettative di sviluppo?

La riduzione proposta e prevista nel traffico croceristico del vicino terminale marittimo veneziano porterà ad una conseguente ricaduta negativa anche sui numeri del Marco Polo?

Questi alcuni dei temi sul tappeto a cui l’ incontro si propone di dare risposte illustrando le strategie e gli obiettivi sul medio e lungo termine che SAVE intende sviluppare.

 


Il terzo aeroporto intercontinentale italiano

 

Al Propeller Club Port of Venice 

 

Martedì 25 marzo 2014

Alle ore 18.30 presso l’ Hotel Bologna di Mestre

si parlerà dell' aeroporto veneziano:

 

Venezia terzo aeroporto intercontinentale italiano

 

Il Marco Polo e il sistema aeroportuale del nordest; i flussi di merci e di  passeggeri in un contesto operativo dove la globalizzazione detta le regole 

 

Relatore della serata :

il Presidente di SAVE Enrico Marchi

 

 


Il Presidente Paolo Costa risponde alle affermazioni del Sindaco apparse oggi sulla stampa

E' evidente che il Sindaco impegnato a Joannesburg ha perso qualche battuta del dibattito parlamentare.
Al Senato è entrata la "sua" mozione Casson come atto di sindacato ispettivo del Parlamento sugli atti del Governo che avrebbe dovuto escludere la soluzione Contorta ed evitare procedure sollecite e ne è uscito, come era giusto, un " ordine del giorno", una raccomandazione che sta al Governo raccogliere, che dice di confrontare in sede di VIA tutte le soluzioni (esattamente quanto previsto dal Decreto della Capitaneria di Porto che il Comune ha impugnato!) di farlo in 120 giorni (esattamente la tempistica prevista dalla legge obiettivo) e di  realizzare la soluzione prescelta nel più breve tempo possibile….utilizzando la normativa vigente (se c'è una procedura più rapida della legge obiettivo, ben venga!).

Nel frattempo si vuole rassicurare il Sindaco che l'Autorità portuale ha ben chiara la strategia da seguire per garantire al Porto, alla rinascita di Marghera che dal porto dipende, e alla economia dell'area metropolitana e del NordEst  una strategia di sviluppo sostenibile e di lungo periodo. Una strategia che il Sindaco, se al momento non le pare tale, dovrebbe avere la pazienza di analizzare in dettaglio, senza farsi condizionare da analisi superficiali e ragionamenti per desideri che possono condurlo in errore (la strategia nordamericana che lui cita contro il gigantismo, per fare un esempio, riguarda tutte le navi che esigono pescaggi profondi, cioè tutte le navi ma non quelle da crociera ; nessuno intende scavare canali al modo disastroso degli anni '70 ma facendo tesoro di quegli errori e in un contesto idraulico che, dopo il MoSE, non ha più niente a che fare con quello di quegli anni; etc.) Si è sicuri che vi potrebbe trovare elementi utili per impostare quella strategia di ricostruzione della base economica di Venezia non più solo affidata al turismo che anch'egli dice di voler perseguire.

Da ultimo, si prende atto che il Sindaco non ravvisa più l'urgenza di metter fine alla "emergenza" del passaggio delle grandi navi davanti San Marco. Quella per la quale aveva Lui proposto il "gattino cieco" di un immediato spostamento della crocieristica a Marghera e quello, altrettanto cieco, delle drastiche limitazioni di traffico che rischiano di penalizzare il settore nel 2015. Anche qui suggeriamo di non muoversi a zig zag e quindi, anche se adesso pare accantonata  la frenesia di rispondere a una opinione pubblica mondiale che si è fatto di tutto per disinformare, confermare l'impegno ad eliminare al più presto la "sproporzione disarmonica" tra le grandi navi e il contesto storico del costruito veneziano.

San Marco si può liberare dalle grandi navi, senza uccidere la crocieristica, senza mettere in crisi il resto del porto e Marghera e magari  contribuendo al recupero morfologico della laguna centrale: obiettivo complesso, ma perseguibile con l'onestà intellettuale e la buona volontà di tutti.

Paolo Costa


Crociere a Venezia – Le decisioni odierne del Senato

Tempi certi, i soli che giustificano i sacrifici temporanei imposti alla crocieristica veneziana, per una soluzione che allenti la pressione paesistica su S. Marco senza mettere in crisi la crocieristica, l’intero porto e l’economia del Nord Est.

Questi al di la del gergo parlamentare, sono gli obiettivi che oggi anche il Senato suggerisce di perseguire.

Con evidenti sfumature diverse, che starà al Governo e alla Regione, nelle loro dirette responsabilità, comporre nel modo migliore.

Ben venga la comparazione di tutte le soluzioni, a patto che si distingua tra quelle che confermano la Marittima e sono realizzabili in breve tempo, e quelle che possono essere realizzate solamente nel lungo periodo, che ne considerino anche eventuali alternative, in uno scenario post offshore, piu volte richiamato oggi nella discussione al Senato.

Spetta ora al Governo e alla Regione ricondurre le indicazioni emerse, entro i solchi dei provvedimenti amministrativi, atti a garantirne la trasparenza e i tempi certi.

Paolo Costa

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Dichiarazione di Sandro Trevisanato, Presidente di Venezia Terminal Passeggeri, a commento della mozione unitaria approvata in Senato oggi, giovedì 6 febbraio 2014,  sul tema del transito delle grandi navi a Venezia: “ Accogliamo positivamente la riconfermata centralità dell’attuale Stazione Marittima di Venezia che è insostituibile e verrà completata con il nuovo Terminal 109 / 110 operativo dal prossimo Aprile. È necessario però evitare nel periodo transitorio una ulteriore riduzione del traffico crocieristico che significherebbe la perdita definitiva delle navi a vantaggio di altri porti stranieri”. 

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Matteo Zoppas – Presidente Confindustria Venezia

Apprezziamo che tra i criteri al centro della valutazione comparativa dei progetti siano stati inseriti “l’impatto sull’economia di settore nella fase transitoria e la continuità dell’offerta crocieristica”.

E’ per noi un risultato importante, frutto dell’appello che abbiamo lanciato insieme alle altre associazioni di categoria e delle rappresentanze sindacali veneziane. I senatori hanno finalmente preso atto della nostra preoccupazione rispetto alle gravi ricadute economiche e occupazionali che potrebbero verificarsi a causa dell’incertezza decisionale. Aspetto che, all’interno del dibattito politico di questi mesi, era stato fortemente sottovalutato.

Rimaniamo tuttavia perplessi rispetto ai tempi prospettati, che continuano ad allungarsi.

Rimandare di altri tre mesi la soluzione sulla scelta progettuale, escludendo poi l’inserimento in Legge Obiettivo, potrebbe vanificare i molti sforzi fatti nel mantenere aperto il dialogo con le compagnie di navigazione in merito alle garanzie della programmazione crocieristica.

Ci aspettiamo quindi che il Governo possa stringere i tempi della decisione posto che tre mesi, con le fibrillazioni politiche che il nostro Paese non si fa mai mancare, potrebbero rivelarsi lunghissimi.