Yearly Archives: 2014
A piazzale Roma una bara di cristallo per il porto di Venezia ?
Al charter night del Club la provocatoria ipotesi del Propeller lagunare
Bernardo : “ ci vuole una task force di imprenditori coraggiosi e determinati per affrontare da subito l’emergenza traffici…ma le istituzioni tacciono ”
Sarà una grande bara di cristallo piena di testimonianze di quantosta facendo naufragare posti di lavoro e aziende posizionata all’ingresso di Venezia , a Piazzale Roma, per ricordare a residenti e turisti che il porto crocieristico, commerciale ed industriale di Venezia con lavoratori e operatori sta morendo? E’ questa la provocatoria ipotesi lanciata e condivisa da gran parte degli operatori associati nell’International Propeller Club Port of Venice riunitosi venerdì scorso per l’annuale “charter night” all' Hotel Luna Baglioni di Venezia.
“Per il traffico crocieristico siamo ancora in alto mare con l’unica certezza, questa sì, che dal 1° gennaio alle navi di oltre 96.000 tonnellate di stazza non sarà più consentito il transito per il bacino di San Marco e ciò – come avrete certamente appreso dalla stampa – mentre alcune compagnie, come per esempio Costa Crociere , hanno già scelto Trieste come home port ma quel che è più grave , per la mancanza di decisioni sulle tante ipotesi progettuali da adottare in via alternativa al transito per il canale della Giudecca e il bacino di san Marco .
Una sonora sconfitta che certamente avrà ricadute negative sia sul piano economico che occupazionale. Passando al porto commerciale non mi sembra che anche qui si possa cantar vittoria vista la crisi in cui versano i vari terminals con caduta di traffici e conseguente cassa integrazione . Non parliamo poi del porto industriale oggi al limbo in attesa dell’annunciato piano di riconversione di Porto Marghera.
Facendo una breve sintesi dello stato dell’arte della portualità veneziana , volutamente escludendo il porto di Chioggia del quale non si conosce ancora il destino, la situazione non è certo rosea anzi, per certi aspetti drammatica se pensiamo che da troppi anni oramai abbiamo sentito “grandi annunci per grandi progetti” : dal Napa alla piattaforma off shore, alle varie ipotesi progettuali per le grandi navi , all’ipotizzato sistema dell’alto Adriatico, alle grandi infrastrutture autostradali e ferroviarie ecc. ecc.: il tutto con scadenze lontane, purtroppo troppo lontane rispetto alla crisi che attanaglia il nostro porto!
Di fatto , a parte il nuovo terminal ro/ro in via di completamento a Fusina , peraltro utilizzato dalla sola Anek Lines a fronte di un investimento di oltre 220 milioni di euro , nulla di nuovo sotto il sole mentre mancano pochi mesi al congedo e alla non rieleggibilità del presidente del porto Paolo Costa, al rinnovo dell’amministrazione comunale con le prossime elezioni di maggio , alla rielezione del CdA della Venezia Terminal Passeggeri in scadenza , alla speriamo prossima conclusione dell’iter fallimentare dell’Interporto di Venezia che ci auguriamo, riprenda presto a funzionare a pieno regime, alla chiusura di agenzie marittime e alle difficoltà di molte imprese di spedizione che per sopravvivere scelgono altri porti più competitivi .” Questo il quadro tracciato dal presidente dell’International Propeller Club Port of Venice Massimo Bernardo che ha introdotto il meeting. Un appello , nelle parole del presidente, non solo rivolto alle autorità locali invitate, ma anche ai tanti operatori del comparto .” Stiamo vivendo un periodo molto delicato nel quale la voce degli imprenditori , condivisa e sostenuta da tutte le associazioni di categoria, dovrebbe farsi sentire, oggi più che mai , forte e determinata in quanto generata da “ gente del mestiere” che agli attuali e futuri vertici dei vari enti che governano oggi e governeranno domani la vita del porto e di tutto il trasporto , dovrebbe indicare le linee guida per una consapevole e concreta politica di sviluppo infrastrutturale, strutturale e merceologica adeguata alle potenzialità e alla logistica del nostro territorio”.
“Nessun cambio di rotta, quindi, da parte nostra rispetto al passato – ha concluso Bernardo – ma , nel comune interesse, chiedo ed auspico l’impegno di tutti per fare del nostro sodalizio una platea di attenti imprenditori, più propensi al critico ed intelligente confronto che al solito , consueto, accattivante applauso al personaggio di turno quando poi ogni nostro meeting resta , come spesso purtroppo è avvenuto di volta in volta , un capitolo chiuso. Dobbiamo invece dare continuità al nostro lavoro non solo affrontando le criticità improduttive del sistema ma anche , per costruire insieme quella task force di eccellenze imprenditoriali locali che sia in grado di ascoltare e di farsi ascoltare nelle sedi competenti affinchè la città di Venezia, popolo ed istituzioni, oggi assenti riconoscano finalmente al proprio porto e ai suoi operatori una parte importante della propria economia, di quella che,nella sua storia , l’ha fatta conoscere in tutto il mondo come “regina nei mari”. Non possiamo più tacere o dare tutto per scontato quando assistiamo quasi impotenti ad un costante degrado di tutto ciò che il porto ha per decenni rappresentato”.
Porto di Venezia: piano regolatore , piattaforma offshore e crociere
Chi vivrà …vedrà! Il Propeller club Port of Venice chiede lumi sul futuro dello scalo
Il progetto della piattaforma offshore voluta da Paolo Costa presidente dell’Autorità Portuale di Venezia e la situazione che riguarda il traffico crocieristico in laguna non sono problemi locali ma di portata nazionale ed internazionale in quanto riguardano il futuro prossimo della portualità del Mediterraneo nord orientale ed in particolare dell’Adriatico nel contesto mediterraneo. Il meeting dell’International Propeller Club Port of Venice, in questo contesto, era particolarmente atteso per sapere cosa accadrà in alto adriatico nel prossimo futuro e quali azioni si dovranno intraprendere per contrastare quello tsunami mediatico contrario ai progetti veneziani che , ad oggi, ha ottenuto il solo il risultato di mettere gli uni contro gli altri in una guerra tra poveri alimentando, di fatto, una spietata concorrenza in una disperata corsa contro il tempo tra porti per annunciare la realizzazione di nuove piattaforme logistiche strategicamente piazzate di qua e di là delle sponde adriatiche. A fare il punto, partendo dal nuovo Piano regolatore Portuale in via di definizione da parte dell’autorità portuale lagunare Claudia Marcolin , segretaria generale dell’ente che ha sostituito Paolo Costa impegnato in altri lidi.
La pur brillante esposizione della Marcolin non ha tuttavia risposto alle pressanti domande della platea considerando che in brevissimo tempo saranno cambiati i vertici delle autorità portuali dell’alto adriatico , di cui , già oggi, alcune in scadenza. “ Cosa succederà ai tanti progetti presentati mentre porti e mari si agitano per le attuali turbolenze politiche ed economiche in atto nell’Italia del mare” ? – ha esordito il presidente del Club Massimo Bernardo – quando dopo la nuova legge di riforma dell’Ordinamento portuale, l’84/94 e seguenti, annunciata dal ministro Lupi e che avanza l’ipotesi di accorpamento di alcune realtà portuali e l’azzeramento di altre , quale sarà la nuova realtà adriatica?
Ci sarà una grande autorità per un grande, esteso, distretto logistico per i tre porti maggiori oppure ognuno continuerà a far per sé, l’uno contro l’altro armati come sta succedendo – malgrado il NAPA – con Ravenna e Trieste e tra Capodistria e Fiume”? E’ innegabile che col progetto della piattaforma offshore voluta e sostenuta dal presidente Costa si sono acuite le distanze del porto di Venezia , non solo dagli altri porti adriatici , ma anche con quelli alto tirrenici che non perdono occasione per demolire questo progetto in quanto , se realizzato, potrebbe davvero rivoluzionare rotte e traffici a vantaggio, in primis di Venezia e poi, se avanza, anche per gli altri porti alto adriatici. Ma le dichiarazioni della presidente della regione Friuli Venezia Giulia Serracchiani e di Di Marco , presidente dell’authority ravennate – che addirittura tenta alleanze con Genova e Trieste – , non sono certo, in questo contesto, concilianti né per la realizzazione del porto offshore né per la vita stessa del NAPA.
“Con che numeri e con quali chances il porto di Venezia potrà contestare le tesi di chi non vuole e prioritariamente condanna al naufragio la piattaforma offshore, (come per esempio Pierluigi Maneschi del gruppo TO DELTA che parla di “mission impossibile” , come pure Luigi Negri (SEC), Carlo Merli (Savona-Vado),Gruppo Gavio,Cosulich, Battistello (Contship) e perfino Gianluigi Aponte tutti contrari all’opera) oppure, si agirà di prepotenza, con la forza della UE e si potrà o si dovrà percorrere la strada sostenuta da Bruxelles , che pure ha già finanziato parte del progetto in uno scenario che – come recentemente annunciato nel IV° Rapporto del Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno del Gruppo Intesa San Paolo, emerge chiaramente che nel Mediterraneo c’è stata e continuerà ad esserci una vera e propria gara alla conquista di quote di mercato che però la nostra portualità nazionale sta clamorosamente perdendo? . Una quota di mercato italiano che nel traffico container e scesa dal 28 al 16% con situazioni diverse per Gioia Tauro dal 20 al 2, Cagliari dal 4 al 3%, Taranto dal 4 all’1% mentre è la sponda del Sud Mediterraneo che dal 2005 al 2013 ha incrementato la porpria quota dal 18 al 27% con Port Said passato dal 10 al 14% e Tanger Med, in Marocco che ha polarizzato il 10% di detto traffico per non parlare di Pireo passato dal 10 al 12% in quanto scelto da Cosco Pacific che opera con una concessione triennale. Nel 2013 cambia ancora lo scenario a danno dei porti italiani: Tanger Med incrementa del 34%, Pireo del 15,3% e Ambarli, porto turco del 9% mentre Gioia Tauro segna, fortunatamente, un +13%. Nel corso del dibattito Bernardo rivolgendosi alla platea si è chiesto se “ è più o meno importante e,quanto conta, il “verdetto” della pubblica opinione per realizzare le opere ?: “ Voglio solo ricordare – ha affermato – che dai tempi dell’ing Alberto Toniolo, negli anni 60, a Giorgio Longo, a Pilla, a Di Ciò e poi ancora a Bonicciolli , a Zacchello e oggi a Costa (sono passati quasi 70 anni!) di alterne presidenze, il porto di Venezia resta ,da sempre, il grande assente nella cultura urbana anzi , molto spesso, la sua attività è stata percepita non come un elemento di sviluppo sociale e di crescita economica ma quasi come un elemento di disturbo della quotidiana vita cittadina. per non parlare espressamente del caso crociere e grandi navi , scenario tipico di un’ignobile battaglia navale e fratricida , questo sì ,vero boomerang a livello planetario non solo economico ma anche d’immagine della città”. E rivolgendosi direttamente alla segretaria generale del porto e agli imprenditori presenti : “ La domanda vera è rivolta anche a tutti noi : che cosa abbiamo costruito a favore del porto in tutti questi anni ? Meglio .., gli imprenditori ed operatori portuali da una parte e gli enti preposti dall’altra , cos’hanno realizzato a favore dello sviluppo dell’intero comparto quando capannoni, piazzali e banchine non bastano certo a far grande un porto se poi manca la spinta propulsiva del suo popolo di appartenenza ? Dunque a Venezia si riparte dalla presentazione del nuovo Piano regolatore Portuale, strumento urbanistico che dovrà essere condiviso con tanti altri enti pubblici ma che dovrebbe essere funzionale alle tante esigenze di chi opera in porto e più in generale anche in alto Adriatico . Di conseguenza , senza fare nomi, il prossimo presidente , diciamo della portualità lagunare o del sistema alto adriatico – chissà – dovrà essere ancora un politico, un tecnico-logistico – o chi, e per far che cosa, per rilanciare il nostro mare e i nostri porti adriatici nei nuovi scenari che la globalizzazione dei mercati già da tempo ci presenta ? E come e in che termini , vista la realtà dei fatti nei rapporti tra porti, come si può ancora parlare di “coopetition”, termine tanto caro a Paolo Costa e Maurizio Maresca , mentre sono i soli mercati i veri decisori del destino e del futuro di un porto o di un sistema portuale?
Massimo Bernardo Presidente Propeller Club Port of Venice
Strategie della portualità lagunare
Al Propeller Club Port of Venice nel primo meeting del nuovo anno sociale, in programma il giorno martedì 18 novembre 2014 alle ore 18.30 presso l’ Hotel Bologna di Mestre, Ospite e relatore della serata il Presidente dell’ Autorità Portuale, prof. Paolo Costa, che ci intratterrà su
Strategie della portualità lagunare :
Il nuovo P.R.P. in rapporto a investimenti ed investitori del “post Mose”
e la riconversione di Porto Marghera
Un importante incontro in cui ci saranno presentati i progetti a sostegno dello sviluppo delle potenzialità dello scalo marittimo veneziano per il trasporto delle merci e dei passeggeri.
Conferma della presenza all’ incontro ai recapiti della Segreteria
Calendario indicativo degli incontri per l’ anno 2014 – 2015
18 novembre 2014
Strategie della portualità lagunare : Il nuovo P.R.P. in rapporto a investimenti e investitori del “post Mose” e la riconversione di Porto Marghera relatore prof. Paolo Costa Presidente Autorità Portuale
19 o 20 dicembre
Charter Night cena per gli auguri di Natale
13 gennaio
Il dopo Costa e la riforma delle Autorità Portuali: quali candidati e quale destino per i progetti in cantiere Piattaforma offshore, canale Contorta ecc.
10 febbraio
Le crociere a Venezia : quale futuro e quando ?
In attesa di una decisione sulle alternative Canale Contorta,Marghera o porto off-shore il tempo passa e le navi vanno altrove.
10 marzo
Il traffico commerciale ed industriale : le prospettive future sull’ area Nord Est ed i ruoli delle Associzioni di categoria Incontro con interporti di Padova e Verona, Confindustria Veneto, Assosped e Confetra
14 aprile
Focus sui traffici Adriatici e Mediterranei: quali le sfide per i porti del NAPA
Interclub con Trieste, Monfalcone, Ravenna
In alternativa
Il sistema aeroportuale del Nord Est : Marco Polo, Canova, Catullo e D’ Annunzio in rotta verso Est su Ronchi e Lubiana
12 maggio
Elezioni per il rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2015-2018
Gli incontri, salvo diversamente specificato, si terranno
all' Hotel Bologna di Mestre alle ore 18.30
ASSEMBLEA 14 Ottobre 2014
La consueta Assemblea annuale del 14 ottobre u.s. ha visto la discussione dei vari argomenti proposti all’ ordine del giorno, in estrema sintesi come segue.
E' stato approvato il conto economico consuntivo ed il mantenimento della quota sociale.
Presentato ed approvato, in linea di massima, il calendario degli incontri per il prossimo anno sociale.
E' stata richiesto ai Soci di presentare le proprie candidature per le elezioni che si terranno nel maggio prossimo per il rinnovo delle cariche sociali in scadenza.
Portomarghera: “la grande scommessa” per realizzare l’europorto dell’alto Adriatico”
Un talkshow del Port of Venice su bonifiche e riconversione dell’area industriale
La realizzazione del grande europorto alto adriatico passa anche per la bonifica e la riqualificazione di Porto Marghera, che si pone come area strategica funzionale ed interfaccia del sistema offshore-onshore del “post Mose” , terminal d’altura che sarà collegato con vari terminali a terra e con il sistema fluviale padano-veneto e che concorrerà ad estromettere il traffico petrolifero dalla laguna di Venezia mentre a Fusina , il 31 maggio p.v., prenderà piena operatività il nuovo terminal dedicato alle “autostrade del mare” , il più moderno terminal ro-ro. ro-pax del Mediterraneo.
Con il processo di bonifica e riconversione delle aree di Portomarghera, un tempo occupate dall’industria petrolchimica e metallurgica di base, si aprono nuove, eccellenti opportunità per l’insediamento di attività di manifattura leggera, logistica integrata, chimica “verde” ed agroalimentare di qualità in una visione porto-centrica che ricerca nei porti la vicinanza al mercato . Una nuova portualità, dunque, anche al servizio di un’area metropolitana nella quale porto, aeroporto e snodi stradali, autostradali , ferroviari e di navigazione interna sono di primo livello. Al meeting dell’International Propeller Club Port of Venice tenutosi presso l' Hotel Bologna di Mestre il talkshow sulle “Bonifiche e riqualificazione di Porto Marghera”, tema del meeting, è stato animato dagli interventi del presidente dell’ Autorità Portuale di Venezia Costa, dal direttore generale dell’Ente Zona Industriale di Portomarghera Palma, dall’assessore alle attività Produttive del Comune di Venezia Farinea e dai responsabili di e-Ambiente Chiellino e Zanotto moderati dal presidente del Port Venice Massimo Bernardo. Un dibattito per rispondere ai tanti interrogativi sul futuro della zona industriale, sullo sviluppo del porto e del progetto NAPA , sulla salvaguardia dell’ecosistema ma anche sul difficile momento di transizione che migliaia di addetti stanno vivendo con preoccupazione per il mantenimento del proprio posto di lavoro in attesa di soluzioni certe e definitive sul futuro dell’area.
All’attenta platea di operatori, amministratori, possibili investitori, agli incalzanti interrogativi di Bernardo “ Dove saranno reperibili gli importanti investimenti necessari per le opere di bonifica; quali le garanzie per attrarre eventuali investimenti privati, qual è la visione strategica complessiva sull’ampia area metropolitana e quale la visione programmatoria sul breve, medio e lungo termine per lo sviluppo dell’area industriale e del porto di Venezia nell’ambito dell’ipotizzato europorto dell’alto Adriatico? altrettanto eloquenti risposte: “ Stiamo affrontando con assoluta priorità il complesso problema della possibile convivenza tra logistica, sviluppo industriale infrastrutture – ha esordito l’assessore comunale Farinea – anche per evitare penalizzanti speculazioni sulle aree puntando alla necessaria convivenza tra il P.A.T. e il Piano regolatore Portuale.
Pensiamo ad una newco tra comune e regione per la programmazione degli interventi nelle aree (100 ha) acquisite da comune” . Da parte sua Costa annuncia i 10 punti sui quali si realizzerà la revisione del Piano regolatore portuale: il “post Mose” ; il post Legge 798/1984; il post Fusina; posto chimica di base; post reti TEN-T; post NAPA; post Decreto Clini-Passera; post Città metropolitana; post riforma legge portuale; post riattivazione Punto Franco”. Un percorso complesso per rispondere alle mutate esigenze del traffico e della salvaguardia dell’ambiente con la primaria esigenza di dover alimentare un porto che si espande su 20.450.000 mq. , 30.000 m di banchine, 163 accosti operativi, 205 km. di rete ferroviaria interna, 26 terminal merci, 7 terminal commerciali, 19 terminal in conto proprio, 8 terminal passeggeri e 2.300.000 pax/anno; 1° home port del Mediterraneo, 15.674 addetti occupati diretti e con un traffico totale di 24.411.377 tonnellate.
Una complessa realtà che tuttavia potrà ulteriormente essere ottimizzata nel più vasto progetto di europorto dell’alto Adriatico che Venezia con Chioggia, Trieste, Monfalcone,Capodistria e Fiume, (Ravenna ?) potrà porsi come necessaria alternativa nella portualità del sud Europa non solo al northern range ma anche tra l’est e l’ovest del Continente. Ma a che punto è il progetto di bonifica e riqualificazione di Porto Marghera? Puntualissimi Emanuele Zanotto e Gabriella Chiellino di e-Ambiente rispondono:“Porto Marghera ha rappresentato per l'immaginario comune il luogo della massima compromissione ambientale.
Gli strumenti legislativi (Perimentazione SIN, Accordi di Programma, Protocolli attuativi) uniti alle migliori tecnologie disponibili per la decontaminazione hanno trasformato l'area industriale in esempio di riqualificazione per il panorama nazionale e internazionale.
L'assioma dell'"inquinatore deve pagare" ha trovato la sua declinazione nell'esecuzione di alcune decine di chilometri di marginamento ambientale che evita ulteriori contaminazioni delle acque e dei sedimenti.
Stringenti limiti (più' bassi a livello europeo) per lo scarico delle acque di processo in laguna rappresentano gli strumenti per annullare le pressioni antropiche su questo unico ecosistema, a slavguardia degli investimenti per la decontaminazione.
Oggi a P.Marghera stanno fiorendo aziende che puntano al Green attraverso processi di riconversione industriale di impianti esistenti. Bioraffineria di ENI e la bioestrazione di oli di Cereal Docks rappresentano investimenti importanti di aziende che trovano le strutture (banchine, ferrovia, autostrada) nell'area portuale.
L'industria chimica se ne e' andata ma ha lasciato la connessione con il territorio, eredita' indispensabile per il rilancio.
L'europa guarda con entusiasmo la chimica verde e la filiera food, garantendo alle aziende fondi di oltre 1,6 miliardi di Euro all'anno per finanziare l'innovazione e gli investimento. Horizon 2020 infatti e' il programma pluriannuale che ha fuso gli strumenti di programmazione del Programma Quadro e Ecoinnovation a cui soprattutto le PMI potranno accedere. Vi sono tutti gli strumenti, normativi e finanziari, per dare nuovo impulso a P. Marghera.
Ora spetta alle amministrazioni promuovere e accelerare il processo di accrescimento dell'appeal dell'area”
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Riconversioni e bonifiche a Porto Marghera
questo il tema del prossimo incontro del propeller Club port of Venice in programma per il 13 maggio, alle ore 18.30 presso l’ Hotel Bologna di Mestre, in cui si tratterà di un argomento di attualità e d' importanza strategica per lo sviluppo di quell' area su cui si prospetta una riconversione dalle vecchie attività industriali. Verranno ilustrati gli interventi necessari per il recupero delle aree a nuove funzioni.
Un incontro su un tema del giorno, dopo la firma dell’ accordo tra ENI e istituzioni locali per la cessione di oltre 100 ha in area di Porto Marghera, per fare il punto su quale sarà il possibile futuro d queste aree e quali gli impegni necessari affinché ciò avvenga.
Ospiti e Relatori della serata saranno la dott.ssa Gabriella Chiellino ed il dott. Emanuele Zanotto di e-Ambiente.
Sono stati invitati, oltre al Presidente dell’ Autorità Portuale di Venezia prof. Paolo Costa, gli Assessori all’ Ambiente ed alle Attività produttive della Regione, della Provincia e del Comune..
Si prega di voler comuniare la partecipazione alla Segreteria ai recapiti reperibili sulla pagina contatti del sito.
Inaugurazione terminal VTP 109 – 110
Link al video con
Dichiarazioni del Presidente Costa su navi passeggeri
Link ad altro articolo sull' inaugurazione del Terminal 109-110 di VTP in Marittima a Venezia
Inaugurazione del Terminal 109-110
Sistema Aeroportuale del Nord Est
Lo sviluppo del sistema aeroportuale del Nord Est, in particolare dello scalo veneziano, e delle strategie di SAVE, societa' che oltre al Marco Polo gestisce anche il Canova di Treviso e recentemente entrata anche nella compagine societaria degli Aeroporti del Garda é stato il tema del nostro incontro di marzo.
Un ingresso, quest' ultimo, che punta ad ampliare ulteriormente quel sistema aeroportuale del Nord Est, espandendo il bacino d' utenza su di un' importante area economica che registra un Pil tra i piu' alti d' Europa.
Camillo Bozzolo, responsabile dello Sviluppo Aviation di SAVE, ha illustrato come sia stato possibile raggiungere i risultati che lo scalo veneziano ha conquistato, in controtendenza rispetto al resto del paese, puntando allo sviluppo di collegamenti con vari altri hub dai quali e' possibile raggiungere un ampia gamma di destinazioni sparse su tutti i continenti.
Oggi sul Maco Polo operano 50 vettori, di cui 2 hanno anche base qui: AirOne e Volotea; un centinaio sono le destinazioni raggiungibili direttamente e molte altre attraverso i 16 hub collegati con l' obiettivo di facilitare i flussi di passeggeri e merci.
Ma , e' stato evidenziato, le maggiori difficolta' nello sviluppo di nuove rotte e nell' attrarre nuovi importanti vettori sono, da un lato, le difficolta' nel garantire un operativita', seppur non h24, ma piu' estesa oltre gli attuali orari di chiusura di alcuni uffici pubblici, strategici particolarmente per il traffico cargo, dall' altro la difficolta' di attrarre investimenti nel nostro paese, per le ben note carenze di certezze sul lungo termine, che lo rende di conseguenza scarsamente appetibile agli investimenti stranieri e quindi allo sviluppo di interessi economici forti che costituiscono un' importante volano per attrarre nuove compagnie.
Un eccessiva polverizzazione nel numero degli scali e degli operatori fanno del sistema aereo nazionale un sistema debole, che fatica a competere in particolare con altri scali al di fuori dei confini nazionali che rappresentano i principali competitors per il Marco Polo.
Si puo' affermare quindi che molti dei mali che affliggono il comparto del trasporto aero nazionale siano analoghi a quelli del settore marittimo derivanti da una mancate pianificazioni a livello di paese e di uno sviluppo spesso piu' politico che economico dei terminali del trasporto quali porti ed aeroporti.
L' attuale momento, che vede un rallentamento nella crescita complessiva dell' Asia, fa tornare l' interesse di molte compagnie aeree verso il vecchio continente che registra una crescita specialmente nei collegamenti poin-to-point e low cost, ma SAVE punta al continuo potenziamento con offerte su nuovi mercati, ai primi di aprile prende il via il nuovo collegamento diretto Alitalia su Tokio, un potenziale mercato che nel 2012 aveva fatto registrare circa 10.000 passeggeri dal Giappone con destinazione Venezia per imbarco su navi da crociera.
Un importante mercato quello delle crociere che fa registrare all' aeroporto veneziano 500.000 passeggeri del "fly & cruise", una movimentazione che potrebbe essere messa in crisi, con tutto l' indotto e le relative ricadute economiche, dall' incertezza derivante dal futuro delle crociere in laguna.
Sul versante cargo le 45.000 tonnellate movimentate da Venezia sono molto poco in relazione alle potenzialita' del territorio ma l' operativita' si scontra, come gia' detto, con orari limitati degli degli enti pubblici preposti ai controlli.
UPS ha 2 voli su Venezia operati con 767 e 757 mentre DHL opera con A330 e 757 ch hanno il grande vantaggio di disporre dei rispettivi magazzini fronte pista con una migliore gestione nei tempi di carico nonche, riduzione nei consumi.
I prossimi investimenti di SAVE riguarderanno i miglioramenti infrastrutturali dei servizi di pista come l' ammodernamento degli impianti luci ed altri simili interventi, non eclatanti, ma che consentiranno di migliorare l' operativita' complessiva dello scalo aumentando la fluidita' del traffico.